Amici dello Spazio del Tao, bentrovati!
Mentre scrivo questa ricetta, ho tra le mani una tazza di tisana fumante e nell'aria aleggia un intenso profumo di incenso tibetano per purificare l'ambiente e sta nevicando leggermente. Cosa chiedere di più? Beh, una zuppa calda per cena per esempio per quanto mi riguarda.
Dovete sapere che nel corso degli anni da cuciniera, sono giunta alla conclusione che il mondo che gira attorno al brodo, si divide in 2 categorie di persone: quelli che come me, mangerebbero zuppa anche a ferragosto, e gli altri che: "no la zuppa no, non sono mica malato"! Ecco, è proprio per la seconda metà della popolazione che reputa la zuppa un cibo ospedaliero, che lancio la sfida (che qui si fa ancora più dura in quanto entrano in gioco le alghe, spesso sconosciute in occidente n.d.r.)...
Vi chiedo dunque di gettare alle spalle i preconcetti e per una volta provare a vincere la paura del cucchiaio perché questa zuppa è una bomba di gusto, di energia vitale e semplicità. Fidatevi di me, se seguirete fedelmente la ricetta, ne rimarrete piacevolmente stupiti.
Torniamo all'ingrediente principe della ricetta: le alghe. Le alghe sono una fonte di calcio e sali minerali ed hanno la capacità una volta ingerite, di trattenere ed eliminare i metalli pesanti presenti nel corpo. Nella mia dispensa, ho tutti i tipi principali di alghe essiccate (wakame, nori, kombu, spaghetti, hjiki, arame). Le amo tutte, le uso abitualmente. Se non le avete mai provate, la varietà wakame che useremo oggi fa al caso vostro in quanto ha un gusto molto delicato, mentre ad esempio le hijki e le arame sono più saporite e sapide.
Come forse vi avevo già spiegato, una buona zuppa, soprattutto come la prepareremo oggi, può costituire un piatto unico completo. Sappiamo infatti che un cereale (meglio se integrale) abbinato ad una proteina (in questo caso il tofu), è sufficente per ottenere un piatto bilanciato.
Perché dico che il riso è meglio integrale? Perché gli zuccheri naturalmente in esso contenuti sono rilasciati in maniera più graduale, così che la glicemia si manterrà più stabile e di conseguenza il senso di sazietà durerà più a lungo. Ultimo ma non meno importante vantaggio, è che non è stato snaturato da tutte le sue proprietà. Il chicco intero è vivo e vitale (infatti può germogliare se messo a bagno).
Ad ogni modo, se già dovete familiarizzare con le alghe, se già con le zuppe litigate... e non amate il riso integrale, nessuno vi vieta di usare quello bianco. Per completare la preparazione a livello di gusto, ho aggiunto dei funghi shiitake essiccati, considerati oltretutto dei funghi curativi.
Dopo questo lungo ma doveroso preambolo, passiamo alla ricetta. Come sempre a fianco di ciascun ingrediente vi è la sigla dell'elemento di riferimento. T: terra, M: metallo, A:acqua, F:fuoco, L:legno.
Ingredienti (per 2 porzioni):
450g di acqua circa
100g di riso rosso thay integrale (o altro riso, meglio se a chicco lungo) M
8g di alghe wakame essiccate bio A
1 carota T
1/2 cipolla bianca M
2 cucchiai di olio di semi di sesamo T
1/2 cucchiaio di zenzero fresco tritato M
sale marino integrale qb A
succo di limone qb L
buccia di limone bio qb L
salvia fresca F
noce moscata qb M
miso qb A
Procedimento:
Lavate il riso e mettetelo a bagno con 200g di acqua fresca per 1 ora, trasferitelo in una pentola dal fondo spesso con 1 pizzico di sale. Incoperchiate e cuocete a fuoco dolce fino a quando l'acqua non si sarà assorbita del tutto.
Nel frattempo risciacquate e mettete a bagno gli shiitake nell'acqua rimanente, tagliateli a fette quando si ammorbidiscono, quindi fateli sobbollire a fuoco lento con coperchio per ottenere un brodo.
Mettete a bagno le alghe per 15 minuti circa, poi scolatele e tritatele a coltello.
Scaldate una wok (io uso quella in ghisa), o una pentola dal fondo spesso con l'olio di sesamo, unite zenzero e cipolla tritati e fate cuocere per qualche minuto. Aggiungete le alghe e lasciate andare ancora per qualche minuto. Unite l'acqua con gli shiitake e lasciate sobbollire per altri 5 minuti circa.
Tagliate il tofu a cubetti, la carota a julienne non troppo fine, tuffateli nella zuppa e terminate la cottura fino a quando la carota sarà morbida.
Fuori fuoco spruzzate di succo di limone a piacere ed insaporite col miso.
Impiattate aggiungendo noce moscata grattuggiata, buccia di limone e qualche foglia di salvia tritata.
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