Una giornata intera per celebrare un panino? Ebbene si. Avviene negli Stati Uniti oggi, 14 di settembre.
Sinceramente ne ero totalmente all' oscuro fino all' altro giorno, quando una ragazza americana mi ha scritto entusiasta chiedendomi se avrei celebrato questa ricorrenza preparando e mangiando un bel panino.
Le origini di questo tipo di panino sono abbastanza incerte, la più accreditata pare sia QUESTA.
Il ripieno di questo panino normalmente prevede formaggio, due tipi di salumi affettati diversi, pomodoro e lattuga racchiusi in un pane ciabatta. Naturalmente io propongo la versione vegan. Solitamente non utilizzo affettati vegetali, non ne sento la necessità, li trovo abbastanza inutili dal punto di vista nutrizionale (preferisco un bel piatto di legumi ad esempio), e non amo in generale ritrovare anche solo visivamente prodotti che per scelta ho eliminato dalla mia alimentazione.
In questo caso avevo l' esigenza proprio di dimostrare che un panino 100% vegetale, è appagante dal punto di vista estetico ed è una bomba nel sapore.
Ho sostituito la classica ciabatta di grano tenero con il pain paillasse integrale ai semi, un pane dalle origini svizzere molto interessante nel sapore, nella digeribilità data dalla lunga lievitazione e dalla lunga durata.
Per la realizzazione del pane (che vi dico a priori essere lunga), ho trovato in rete QUESTA RICETTA, a cui ho sostituito semplicemente la farina dell' impasto finale con un mix di farina di grano tenero integrale bio macinata a pietra, grano saraceno e farina di tipo 2. Ho aggiunto inoltre nell' impasto dei semi di lino e di girasole.
Avendo usato il lievito naturale in granuli, ho preferito la lievitazione lunga in frigorifero.
Per questo paninone ho usato meno della metà del pane intero
Ingredienti per il pain paillasse (vedi link sopra)
Ingredienti per il ripieno del panino:
1 confezione di affettato vegetale (nel mio caso carpaccio aromatico)
5 funghi champignon bianchi
2 pomodori sodi e maturi
1 lime (solo il succo, in alternativa limone)
1 cipolla bianca di medie dimensioni
1 mazzetto di erbe aromatiche miste fresche (io ho usato: menta, basilico e origano)
1 cucchiaio di mirin
1 cucchiaio di sciroppo dei frutti di cocco (in alternativa malto o agave)
formaggio di soia ottenuto dalla colatura di yogurt di soia qb
pepe rosa qb
sale marino integrale qb
insalata misticanza bio (in alternativa lattuga o l' insalata che preferite)
olio evo qb
Procedimento per il ripieno:
Per prima cosa dovrete preparare il formaggio di soia. Il procedimento è semplice e in rete si trovano diverse ricette. Per chi non la conoscesse: prendete lo yogurt di soia (non dolcificato) e mettetelo in una ciotola condendolo con un pizzico di sale, il succo di lime, le erbe tritate fini ed il pepe. Mescolate bene, quindi versatelo in una fuscella da ricotta rivestita di garze sterili (in alternativa potete usare un colino a maglie fitte). Posizionate il contenitore con lo yogurt sospeso sopra ad una tazza o bacinella e mettetela in frigorifero da uno fino a tre giorni (di solito io lo lascio due giorni). Lo yogurt perderà tutto il siero e si compatterà creando una sorta di formaggio spalmabile. A questo punto assaggiate e correggete se necessario secondo vostro gusto.
Spazzolate gli champignon sotto il getto dell' acqua fredda quindi tagliateli a fette spesse. Cuoceteli brevemente sulla griglia molto calda. Una volta freddi salateli leggermente.
Tagliate la cipolla a fette e mettetela a rosolare a fuoco lento con poco olio e sale. Dopo qualche minuto aggiungete il mirin ed alzate la fiamma per farlo evaporare. Unite lo sciroppo di frutti di cocco e fate caramellare.
Tagliate i pomodori a fette.
Componete il vostro hoagie mettendo sul fondo l' insalata e proseguite a strati con i pomodori, gli champignon, l' affettato vegetale e le cipolle caramellate. Spalmate la parte superiore con abbondante formaggio di soia.
Cercate di richiudere questo enorme panino e di addentarlo con gioia!
Super panino! Che delizia!
RispondiEliminaAnch'io uso raramente gli affettati vegetali, solo se sono in giro con i bambini... diciamo che nel panino hanno un loro perchè!
Eh sì, dai. Ogni tanto uno sgarro si può fare...
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