giovedì 30 gennaio 2014

Tajine tempeh cedro e olive





Il Marocco è uno dei posti che mi sono rimasti nel cuore. I colori intensi dati dal sole a  40°, il profumo di spezie che ti accompagna per le strade delle intricate medine brulicanti di persone, carretti, asini biciclette e motorini. Il risveglio traumatico all'alba del richiamo alla preghiera del muezzin che ti fa saltare nel letto.

Le contrattazioni estenuanti e i litri di tè alla menta che devi assolutamente bere per non offendere il venditore. Le giovani donne che guidano, frequentano i locali la sera e girano in canotta e short nelle grandi città, e le donne di paese con lo chador nero lungo fino ai piedi che camminano veloci e a testa bassa per non incontrare lo sguardo di nessuno. Uomini che in qualunque posto si trovano al momento del richiamo alla preghiera, si inginocchiano e si isolano nel loro mondo di fede. La valigia al ritorno carica di souvenir fra cui una pentola in terracotta portata a casa avvolta nei vestiti e nella carta per paura di romperla. Un coccio che uso spesso per fare il dado vegetale e le pietanze che richiedono una cottura lenta e dolce. Ho cercato la mia tajine per 4 mercati e non so quanti negozi delle medine di diverse città. Tutti mi proponevano quella smaltata all'interno ed all'esterno, dipinta con motivi ornamentali geometrici, scritte arabe o fiori. Bellissime da vedere.
Dovete sapere però che quelle che vi ho descritto sono piatti da portata, da servizio in tavola insomma. Le massaie marocchine cucinano nel coccio di argilla grezza, e poi trasferiscono la pietanza in quello decorato se hanno ospiti.
Al venditore è sembrato molto strano che volessi proprio quella. Per circa 10 minuti buoni ha tentato in tutti i modi di rifilarmi quella colorata dicendomi che era più elegante, che nessun turista di solito comprava quella che volevo io e che non era chic. Dopo aver gentilmente declinato le innumerevoli tajine proposte, ed avendo visto che ero irremovibile sulla mia scelta... scuotendo la testa in segno di dissenso (pensando sicuramente che ero una tirchia che voleva solo risparmiare), mi ha piazzato in mano la pentola avvolta nella carta di giornale, mi ha chiesto se non ricordo male 4 euro e compatendomi mi ha salutata.
Oggi voglio farvi fare un giro nella cucina marocchina, con questa tajine di tempeh alle olive e cedro.

Ingredienti (per 2 persone):

1 panetto di tempeh al naturale
1 cipolla bionda grande
1 pezzo di radice di zenzero fresca (circa 2/3 cm)
1 limone bio
1 cedro bio
1 cucchiaio di spezie marocchine ras el hanout (mix di spezie a base di curcuma, macis, cannella, boccioli di rosa, chiodi di garofano, lavanda, cardamomo, pimento, anice, noce moscata)
1 cucchiaio di semi di senape (per me equosolidale)
1 pizzico di zafferano in stimmi 
1 cucchiaio di olio evo
2  cucchiai di olio di argan alimentare
1 cucchiaio di salsa tamari bio 
2 cucchiai di latte di cocco al naturale (per me equosolidale)
10 olive (io ho usato la varietà tanche della provenza al naturale)
dado vegetale granulare (nel mio caso autoprodotto) qb
acqua qb

Procedimento:

Tagliate il tempeh a cubetti regolari e preparate la marinata in cui lo lascerete riposare per mezza giornata almeno. In una ciotola di ceramica o vetro mettete il latte di cocco allungato con un paio di cucchiai d'acqua. Aggiungete la salsa tamari , il succo di limone e zenzero e l'olio di argan. Mescolate il tutto con una forchetta. Aggiungete quindi le spezie ras el hanout ed amalgamate bene. Mettete il tempeh nella ciotola e fatelo riposare in frigorifero coperto dalla marinata rigirandolo ogni tanto per insaporire uniformemente. Lavate e spazzolate bene il cedro sotto l'acqua corrente, tagliatelo a pezzi e mettetelo in un pentolino coperto di acqua.Fate bollire per un paio di minuti, scolate e fate raffreddare quindi ripetete l'operazione di bollitura. Questo servirà per togliere il sapore amarognolo del cedro non a tutti gradito (io sono un caso a parte perchè il cedro quando ho la fortuna di trovarlo, me lo mangio a fette così com'è). Mettete a bagno per un paio d'ore circa prima di cucinare il tempeh gli stimmi di zafferano in una tazzina di acqua calda. Posizionate la retina spargifiamma sotto il piatto di terracotta e riempitene il fondo con la cipolla tagliata a fettine ed i semi di senape pestati. Aggiungete l'olio evo. Fate quindi insaporire per un paio di minuti il tempeh nella cipolla, quindi coprite a filo con del brodo vegetale caldo. Aggiungete anche gli stimmi di zafferano con il loro liquido. Lasciate cuocere per una decina di minuti senza mai togliere il coperchio, quindi aggiungete il cedro tagliato a pezzi e le olive. Rigirate il tempeh delicatamente con una paletta di legno e proseguite la cottura per altri 10 minuti rimettendo la cupola di terracotta. Alla fine il tempeh avrà assorbito tutto il liquido, ma dovrà mantenere una consistenza morbida.

Aprite la cupola e gustate, magari accompagnando la pietanza con un tè alla menta.
Con questa ricetta partecipo a SALUTIAMOCI , questo mese ospitato da KATY








18 commenti:

  1. Che meraviglia!
    I ricordi del tuo viaggio in Marocco, la tua tapine di coccio e questa meravigliosa ricetta!
    Grazie mille Vale, la inserisco subito :-)

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    1. ciao Katy!è sempre un piacere partecipare a salutiamoci.
      un bacione

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  2. Non sono mai stata in Marocco, ma mi piacerebbe molto. Credo che sarei come te: in giro per i mercati a contrattare sul prezzo di pentole di coccio, spezie, e tutte quelle cose poco turistiche ma eccezionali per riproporre la cucina locale.
    Fammi un pò viaggiare con la fantasia, che in questi giorni di pioggia ne ho proprio bisogno!!! ;-)

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    1. ciao mari, io sono molto curiosa quando sono in viaggio.Mi piace mescolarmi il più possibile alle persone, capirne la cultura ed assimilare il più possibile.Naturalmente anche in cucina.
      Ti abbraccio e grazie

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  3. Mi piace molto leggere racconti di viaggio legati al cibo è una cosa che mi affascina.Mi hai fatto sentire il sole caldo del nord Africa che come dice Mari in questi giorni di pioggia serve ciao a presto Laura

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    1. Ciao Laura.Poter viaggiare, è bellissimo.Credo anche che abbia il potere di aprire la mente e il cuore verso gli altri.
      Grazie cara.
      a presto.

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  4. Poche righe ma quasi quasi mi sembrava di sentire il profumo di spezie intorno a me...e poco importa guadagnarsi il titolo di taccagna, alla fine spesso la bellezza non è sinonimo di qualità! Meglio la tajine "anonima" (bugia, te la sto invidiando!) ma in grado di regalarti una ricetta così bella..e buona! :)
    Un saluto!
    Zucchina

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    1. hai proprio ragione!io la penso esattamente come te su bellezza e qualità.poi più che altro, qua è anche una questione di salute.Quando vedo quelli che cucinano nelle tajine smaltate rabbrividisco.Non sapendo che colori hanno usato, in cottura potrebbero rilasciare metalli pesanti tossici.
      grazie e un bacione grande

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  5. Wow, come ti invidio quel coccio! Bellissimo come tutte le cose semplici e funzionali! Ottima ricetta!

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    1. daria ciao!ti sto facendo un pò di pubblicità per la tua raccolta, perchè è un bellissimo tema!
      un abbraccio

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  6. Che bella preparazione, chissà che profumi nella tua cucina! E che bella la tua tajine! Qualche tempo fa ne trovai una ad una fiera annuale della mia mia città, dove vengono anche alcuni ambulanti marocchini. Ma la mia è decorata e smaltata, ed infatti la uso per servire il cus cus. Fa la sua figura, certo, ma non sai quanto desideri una tajine per cucinare... Baci.

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    1. ciao leti, si le spezie riescono a rendere tutto gustoso e profumato.magari su internet si potrebbe trovare una tajine così...chissà.ormai si trova di tutto e da tutto il mondo.sai cosa mi è venuto in mente?che l'anno scorso, alla fiera fà la cosa giusta, sul consumo critico, c'era un piccolo produttore se non erro della liguria, che veva tutte le pentole in coccio.Di tutte le misure, pirofile ovali col coperchio in coccio anche e ne aveva una anche a forma di tajine.Solo che non avevo comprato niente perchè erano care come il fuco.una roba tipo più di 100 € a coccio.proprio perchè non trattate e fatte in un certo modo.Il solito problema della sostenibilità poco sostenibile a livello economico.
      un bacione a te

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  7. La prossima volta che lo prepari mi autoinvito!!!!! che spettacolo di profumi ed aromi...... sensazionale.
    Voglio anch'io la Tajine... assolutamente, la sto cercando in Italia, ma le poche che trovo sono quelle smaltate (da turista).... voglio la tua.... ;-)
    Un abbraccio

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    1. volentieri!!!!come dicevo qua sopra alla leti, mi è venuto il flash che le avevo viste in fiera, ma a prezzi assurdi.
      un abbraccio a te

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  8. Che piatto meraviglioso...quasi quasi mi autoinvito pure io! La cucina etnica mi piace molto, ma sono sincera non mi riesce molto bene, forse perché utilizza ingredienti e sapori un pò diversi dai nostri, forse perché non mi ci lancio molto spesso dato che sono l'unica ad apprezzarla in famglia :(
    Poi per caso hai avuto ancora problemi a commentare il mio blog?
    A presto un bacione :*

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    1. alice ciao.secondo me è solo questione di trovare la combinazione di spezie giusta, e vedrai che anche gli altri della tua famiglia apprezzeranno.sperimenta pure...
      ti ho scritto via mail, il problema persiste.
      un bacio grande

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  9. Ciao Valentina,
    volevo dirti che questa tua ricetta mi è piaciuta particolarmente e l’ho inserita nel post conclusivo di Salutiamoci, col rimando al tuo blog ovviamente
    http://girovegandoincucina.blogspot.it/2014/02/grazie-per-salutiamoci.html
    Grazie ancora per avere partecipato!

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    1. katy, ma quale onore!ti ringrazio tanto e sono felicissima che ti sia piaciuta la mia ricetta.
      un abbraccio

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